VICTORIA CARLYLE

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    Età: 19
    Status Sangue: Purosangue
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    Tipo di metamorfomagus: Represso / consapevole
    Png da chi eredita la razza e nazionalità: //
    Breve bg:
    Una ragazzina vivace e attiva, talvolta un po' troppo, con la passione dei giochi all'aperto, in particolare del Quidditch, tanto da spingere la piccola Victoria a passare quanto più tempo può all'aperto, a cavallo di quella scopa per bambini che le è stata regalata dai genitori. Un'altra passione che fin da piccola nutre è l'amore per le storie. Sono molte le storie che i genitori e i nonni le raccontano, o che adora leggere da sé: dalle classiche storie per piccoli maghi e streghe della tradizione inglese, alle storie delle tribù magiche nigeriane che da secoli e secoli si tramandano oralmente avventure e racconti di ogni genere. Personaggi magici, eroi o nemici, un turbinio di figure che riempiono la vita della ragazzina. Un pomeriggio piuttosto soleggiato, una rarità nella cara vecchia Inghilterra, mentre è intenta ad allenarsi con il volo, sotto la supervisione dell'elfo domestico, Victoria cade dalla scopa. Il dolore non è troppo forte, più forte è lo spavento preso. Ed è in quel frangente che qualcosa nel corpo della ragazzina si smuove e i capelli immediatamente assumono un altro colore. Un cambiamento che non passa inosservato né dall'elfo né dalla stessa ragazzina. Nonostante abbia solo 12 anni, inizia a credere di sapere che cosa le stia accadendo. Trascorre qualche giorno all'interno della sua camera, provando e riprovando a capire cosa cambia in lei e come eventualmente tentare di controllarlo. Eh sì, perché ora si ritrova ad essere come uno dei personaggi di una delle storie che tanto adora, ma non come il mago potente ed eroico protagonista del racconto, bensì come la perfida e malvagia strega capace di prendere le forme e gli aspetti che più le piacciono per ingannare e poi uccidere i poveri maghi sprovveduti che si lasciano ingannare. E così inizia a trascorrere le giornate nella biblioteca di famiglia, cercando di capire qualcosa in più a riguardo di quella strana natura che sembra contraddistinguerla. Inizia a leggere nozioni base sulla metamorfomagia, il tanto che le basta per capire come fare a nasconderla, l'indispensabile per una metamorfa alle prime armi di soli 12 anni. Sì, perché se si nasce in una famiglia tradizionalista e purista come quella dei Carlyle non c'è posto per i fenomeni da circo come lei. Ecco perché pian piano inizia ad affinare sempre più l'abilità di mantenere nascosta la sua natura, anche grazie all'aiuto dell'elfo domestico, che le sta accanto. La metamorfomagia viene ogni giorno sempre più repressa, mentre in lei cresce sempre di più la consapevolezza di essere sbagliata e diversa. Inizia a celarsi dietro una maschera di sicurezza e spavalderia, rimanendo ben salda a quei principi che da sempre la famiglia le insegna, anche se nel profondo soffre parecchio e cerca in tutti i modi di rinnegare a sé stessa l'orribile mostro che pensa di essere.

    Skill sbloccate:

    Capelli: Medio
    Pelle e corpo: Base
    Occhi: Medio
    Naso bocca e denti: Medio
    Organi interni: Base
    Mani, piedi ed unghia: Base



    Edited by Vicky_Carly - 9/9/2022, 21:02
     
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    Data: 23/05/19
    Abilità: Capelli
    Livello Skills sbloccata: Medio
    Giocata:


    16:37:00 - Alexander Gray [SDN | divano] [animagus: cane lupo cecoslovacco] [Ancora una volta il nostro duellante tassorosso di fiducia si trova in SDN in compagnia di Victoria. Il motivo del suo sostare nella stanza quest’oggi è alquanto alternativo (o lo sarebbe dal punto di vista di chiunque altro probabilmente) dato che si trova li per rimanere un po’ trasformato. Non è la prima volta che si trasforma nella stanza delle necessità e non è nemmeno la prima volta che lo fa in compagnia di qualcuno. Ad ogni modo ormai si trova già in forma animale ed è per questo che tutti i suoi vestiti, ovvero la divisa scolastica, un anello di trasparenza, la bacchetta contenuta nel suo fodero e il pendente di famiglia, si trovano piegati e poggiati su un puf nelle vicinanze. Il cane lupo cecoslovacco, ovvero Alexander, si trova invece su un divano disteso in diagonale in direzione di un bracciolo che guarda verso uno specchio a parete. Il moro ha le zampe posteriori flesse ed è poggiato sulle medesime mentre la coda, avvolgendosi lateralmente e piegando poi anteriormente formando una C a concavità anteriore, va a celare la parte posteriore delle zampe stesse. Il busto è disteso e poggia con il fianco sullo schienale del divano e con il ventre su un cuscino messo diagonalmente verso il bracciolo stesso. Il collo e il pavimento della bocca poggiano infine sul bracciolo stesso mentre le zampe anteriori vanno incrociandosi sotto il busto nella parte anteriori contrapponendosi tra il busto stesso e il cuscino su cui è poggiato. Il colore del pelo è bianco nelle estremità distali, sul ventre e nella porzione inferiore della coda mentre va scurendosi diventando grigio chiaro e poi scuro salendo e andando medialmente lungo il dorso. Presente poi delle chiazze nere sugli occhi che ne vengono circondati, sul dorso delle orecchie, totalmente di quel colore, e nella parte più superiore del dorso e della testa. Infine presenta piccole porzioni di pelo marroncino, talmente piccole da poter essere viste solo da vicino, in corrispondenza della parte posteriore delle zampe posteriore, al momento coperte dalla coda, e nella base delle orecchie nella porzione posteriore. Così disteso il moro si guarda allo specchio inclinando la testa di lato, mostrando le zanne o facendo strane espressioni di tanto in tanto.]

    16:45:58 - Victoria Carlyle: [Stanza delle necessità | divanetto][Anello di trasparenza][Hanno richiesto un luogo tranquillo, in cui potersi allenare, un luogo lontano ad occhi indiscreti in cui poter imparare a controllare al meglio le loro potenzialità, le loro nature. Insomma il proposito per cui la metamorfa ha deciso ad inizio anno di mostrare questo posto speciale a Gray. Ed ora eccola qui, dopo anni passati essenzialmente ad imparare a reprimere e nascondere la propria natura, cercare di allenarsi per controllarla ma anche per mostrarla, per utilizzarla a proprio piacimento. Una cosa che bene o male ha già iniziato a fare nel corso delle ultime vacanze ma che sembra aver voluto riprendere. Certo, se fino ad ora si è limitata a fare le cose bene o male di difficoltà minima, quelle che bene o male tutti i metamorfomagus imparano a fare presto, ora sembra volersi cimentare in qualcosa di più complesso. Ed è a questo proposito che ha il libro che le ha regalato la Peage, aperto, su un capitolo, rigorosamente scritto a mano, che parla di capelli. Addosso giusto l’uniforme, come sempre, anche se in realtà buona parte sembra essere stata messa da parte. Il maglioncino, piegato ordinatamente, è stato riposto sullo stesso puff dove ha posato le proprie cose l’animagus, e sopra al maglione è stato messo anche il cravattino. Le maniche della camicia invece sono arrotolate all’altezza dei gomiti, mostrandosi pure leggermente sbottonata, mostrando meglio la collana col ciondolo smeraldo che porta al collo e il bracciale oro dello Slythclub, oltre che l’anello di trasparenza che porta all’anulare destro. Il cinturino con tanto di bacchetta è impilato nel mucchio di roba che non indossa, così come le ballerine nere sono lasciate ai piedi del divanetto. Sì insomma vuole essere libera il più possibile e di fatto tutto quello che indossa sono camicetta e gonna, niente di più. Anche i capelli sono lasciati sciolti, mentre al momento si presentano alla forma base: castani e mossi. È sul proprio riflesso che la metamorfa si concentra, mentre se ne sta lì, seduta sul divanetto, accanto al suo cagnolone preferito, come se si volesse studiare meglio prima di andare a fare qualsiasi cosa, anche se inevitabilmente ogni tanto lo sguardo scivola sul riflesso accanto al proprio, ridacchiando appena per le smorfie che Alexander va a muovere.]Sei buffo se fai così… [esclama, in merito ad una delle varie espressioni che il ragazzo andrà a provare, prima di spostare lo sguardo dal riflesso per portarlo proprio sull’animagus, così da osservarlo direttamente. Ed è la mano sinistra che <u>si solleverebbe, per cercare di allungarla in direzione di Gray e tentare quindi, nel caso in cui non mostrasse rimostranze di alcun genere, di provare ad accarezzarne il fianco, in un gesto delicato, <u> accompagnato da un sorriso leggero, come se avesse a che fare con un cucciolone in carne e ossa.]

    16:59:13 - Alexander Gray [SDN | divano] [animagus: cane lupo cecoslovacco] [Continuerebbe tranquillamente a studiarsi allo specchio per minuti interminabili se fosse li da solo o se comunque venisse ignorato. Viene distratto infatti dalla sola voce di victoria che va a commentare il suo studiare le sue espressioni allo specchio. Sentendone la voce le orecchie si tendono verso l’altro e il sinistro ruota leggermente nella sua direzione. In pochi istanti il movimento dell’orecchio viene seguito da quello del capo che si stacca dal bracciolo, si solleva e ruota verso sinistra per portare lo sguardo verso la ragazza. Il tutto si accompagna con un leggero movimento del busto che ruotando in direzione opposta fa si che il dorso si ponga in parte in contatto con lo schienale andando a scoprire maggiormente il fianco e parte del ventre sul lato sinistro. Nel movimento le zampe anteriori si scoprono leggermente mostrandosi flesse nell’estremità distale. Quando poi sente la mano della ragazza toccargli il fianco va a fare un’espressione che potrebbe essere paragonabile ad un sorriso mentre la bocca si apre leggermente lasciando intravedere la lingua rosea contenuta tra le labbra. Dopo un qualche istante le zampe anteriori vanno a distendersi leggermente sul cuscino per fare leva accompagnate da una torsione del busto e del capo nel tentativo di avvicinarsi alla mano della ragazza e tentare di leccarla mentre lo accarezza. un po’ come fanno i cani normali, no? Qui la parte animale va a suggerire un comportamento del tutto assecondato da quella umana che ritiene possa essere utile agire come un cane normale per far comprendere il proprio pensiero. Certo molte volte è il contrario e conviene agire in modo alternativo rispetto a come farebbe un animale ma in questo caso agire “selvaggiamente” è la cosa migliore secondo lui. Nel mentre lo sguardo si pone sulla ragazza cercandone il volto.]

    17:12:52 - Victoria Carlyle: [Stanza delle necessità | divanetto][Anello di trasparenza][Non può fare a meno di non osservare le movenze dell’animagus, il suo fare che la diverte ma allo stesso tempo la incuriosisce, eccome. Perché sì, insomma nonostante sia in tutto e per tutto un canelupo, quello lì è pure il suo fidanzato e la cosa ha dell’incredibile, anche nel mondo della magia. Ma quello che più le consente di allargare il sorriso è il suo fare quando la Carlyle lo accarezza. E beh, diciamo che la metamorfa, decide di continuare con quel contatto, sfiorando il pelo morbido dell’animale, continuando a sorridere, ma interrompendolo quando avverte la leccata. E non può fare a meno che ridacchiare appena, cercando questa volta di muovere la destra verso il muso del canelupo. Il tutto mentre in un moto più o meno involontario, perché seppur trascinata dall’emozione sembra voler esprimere quel cambiamento, le iridi si colorano di rosa confetto proprio quando ricercano quelle di Gray. Ed intanto la mano proverebbe a sfiorare la testa del cagnolone, in una carezza delicata, per poi scivolare poco più sotto, cercando di fare dei piccoli grattini, proprio dietro all’orecchio sinistro di Gray. E beh, non ha idea se all’animagus possa piacere, ma è più forte di lei, alla fine è come se davanti avesse Tiwa, o Borgia o uno degli altri animali che popolano la stanza in cui dorme. In ogni caso ogni movimento è lento, quasi studiato, in un certo senso si può pure dire cauto, così da dare il tempo al ragazzo di esprimere il suo dissenso nel caso in cui non volesse, anche perché diciamocelo, quelle zanne possono essere potenzialmente pericolose.]Ora ti faccio vedere io una cosa… okay? Tu poi devi dirmi come ti sembra…[e beh, il fatto che i cani non vedano i colori come l’uomo è un dettaglio che al momento decisamente trascura, ma quel che è certo è che proverebbe ad interrompere quelle coccole, se per un qualche altro motivo non siano state già interrotte da Gray, per inspirare ad espirare appena, portando il proprio sguardo sullo specchio davanti a sé, mentre entrambe le mani cercano il contatto con le proprie ginocchia, mentre le gambe vengono incrociate tra loro, pur rimanendo seduta sopra al divanetto, e la schiena si fa un po’ più dritta.]

    17:28:45 - Alexander Gray [SDN | divano] [animagus: cane lupo cecoslovacco] [Se potesse riderebbe anche lui quando toglie la mano nel momento in cui tenta di leccargliela ma non potendo si limita a tentare di girarsi del tutto per mettersi esattamente girato di 180 gradi rispetto alla posizione di partenza. La coda e le zampe posteriori vanno infatti a porsi in direzione del cuscino e del bracciolo mentre le zampe anteriori verso la ragazza. Ci dovrebbe mettere realmente poco a girarsi e sdraiarsi nuovamente. Quando torna ad avvicinarsi con la destra non fa nulla e aspetta di vedere cosa stia facendo mentre con lo sguardo nota il cambiamento degli occhi della ragazza. Nonostante possa percepire che il colore cambi non riesce bene a definire quello di arrivo indeciso se si tratti di un verde, di un rosso o di un rosa. Esclude il secondo per logica avendogli la ragazza parlato di come funzionano le sue trasformazioni ma non può essere sicuro per quanto riguarda i rimanenti due colori. Gli altri li, oro ad esempio, li esclude a prescindere dato che in quel caso sarebbe stato capace di riconoscerne la colorazione. Come cane infatti è come se fosse daltonico per quanto riguarda i verdi e i rossi. Qualsiasi sia la risposta ritiene comunque che sia un qualcosa di positivo dato che quel tipo di trasformazione dovrebbe essere collegato ad uno stato d’animo se involontario. Se volontario lo interpreta poi come una sua volontà di renderlo partecipe. Magari sbaglia ma lo interpreta così. Si lascia accarezzare tranquillamente dalla mano che poi va a grattarlo dietro l’orecchio sinistro. In quel momento non solo non si ritrae ma si gode a pieno i grattini. L’occhio sinistro va anche a strizzarsi leggermente, la bocca si apre e il capo si inclina omolaterlamente in un movimento quasi riflesso data la stimolazione di quell’area. Si lascia accarezzare fino a quando la ragazza non va ad interrompere quelle coccole andando a chiedergli cosa ne pensa di un qualcosa che gli deve mostrare.] Wof [esclama in assenso con un movimento del capo verticale (a mo’ di si) che va ad accompagnare il verso. Dunque si solleva leggermente facendo leva sulle zampe anteriori per fissare la ragazza aspettando che faccia qualcosa. La guarda mettersi dritta con le braccia conserte, che si stia concentrando?]

    17:48:31 - Victoria Carlyle: [Stanza delle necessità | divanetto][Anello di trasparenza][Alex si muove, si gira addirittura, mettendosi dritta ad osservarla, risistemandosi sul divanetto, mentre la ragazza continua a guardarlo con le iridi rosa su di lui. E no, non si fa quei pensieri sui colori che le sta mostrando, è ben consapevole di quale colore ci sia riflesso sui propri occhi, un po’ per via dello specchio, un po’ perché riconosce l’emozione che al momento prova e a cui dà via libera. Si concentra piuttosto su quelle carezze, su quelle coccole che decide di rivolgere al cagnolone, mentre ormai non sembra più trovarlo strano. Anzi, ancora una volta ride nel notare la reazione di Gray a quei grattini, una reazione buffa che però le fa dire qualcosa, quasi sussurrato, che però non vuole tenerlo per sé.]Sei un animagus bellissimo… [e beh, forse non si riferisce solo all’aspetto animale, in realtà si riferisce all’insieme, non solo esteticamente di cane e uomo, ma tutto quello che ci sta dietro. Eppure lascia al ragazzo la facoltà di interpretare il commento come meglio crede, restando a concentrarsi per quello che vuole fare, mentre l’esclamazione dell’animagus arriva chiara. E mentre si concentra, e cerca di rilassarsi, le iridi ritornano color nocciola, mentre è sulla chioma che finisce il suo pensiero, mentre con una buona dose di concentrazione, raffigurandosi nella testa l’esatta immagine che vede riflessa allo specchio, ecco cercare di manipolarne il colore, come ha imparato a fare mentre questa inizia a diventare completamente blu, un blu acceso, un blu elettrico. Un colore che ha deciso di creare per rendere più facili le sfumature che vuole successivamente realizzare. perché sì, in fin dei conti questa è la parte facile, la parte che già sa fare.]Ora provo a farla anche di altri colori… [spiega all’animagus, così da renderlo partecipe, cercando di mantenere alta la concentrazione, che soprattutto ora andrà a servirle, mentre già inizia a raffigurare nella sua testa il secondo colore. Un turchese, che ben dovrebbe accostarsi al blu della chioma. Ed è con uno sforzo, mentre lo sguardo rimane incollato sullo specchio, che cercherebbe di controllare nuovamente la chioma. E il turchese inizia a partire dalle radici, iniziando a colorare i capelli, ma fermandosi circa a metà della lunghezza delle ciocche. Non è uniforme lo stacco tra i due colori, in alcuni punti è più alto, in altri più basso, così come la saturazione in certe ciocche è piena, in altre piuttosto sbiadita, che quasi si mescola al blu originale, ma se non altro ci sta provando. Solo che sembra per un momento prendere una pausa, inspirando ed espirando, cercando di mantenere alta la concentrazione, prima di proseguire con il cambio successivo, volgendo semplicemente lo sguardo sul suo cagnolone di fiducia.]

    18:04:15 - Alexander Gray [SDN | divano] [animagus: cane lupo cecoslovacco] [sorride nuovamente al commento della ragazza che se pur sussurrato dovrebbe venir facilmente compreso da Alexander dato che in forma di cane i rumori vengono percepiti molto più intensamente e lo stesso vale anche per gli odori e i sapori. Per fortuna la SDN è abbastanza neutra come stanza ed è per questo che qui viene meno bombardato dai vari stimoli esterni e può sostare molto più tranquillo di quanto farebbe all’esterno. Certo in questi mesi ha imparato ad abituarsi ai suoi sensi sviluppati ma certe volte rumori troppo acuti o sensazioni intense ed improvvise ancora lo disturbano abbastanza. Non risponde comunque al commento se non per il sorriso sopracitato ma rimane fermo e silenzioso mentre la faccenda si infittisce quando la ragazza inizia a mostrargli quel qualcosa tanto misterioso. Guardando i capelli diventare blu immagina sia quello il fatto che la ragazza intende mostrargli non avendola mai vista colorare i capelli in quel modo. L’aveva vista con sfumature di rosa, verde, oro e rosso ma mai con il blu, colore che riesce a distinguere bene nelle sue varianti anche in forma di cane. Arriva poi il commento riguardo ad altri colori e Alexander non capisce bene quali siano le intenzioni della metamorfa. Dopotutto per lui altri colori significa andare a cambiare totalmente scegliendo una tonalità diversa da quella scelta precedentemente. Invece diversamente dalle sue aspettative i capelli iniziano a diventare turchesi a partire dalle punte ma non vanno a cambiare totalmente. Per quel che vede infatti le ciocche cambiano ciascuna in modo diverso fermandosi ad altezze differenti se pur tutte all’incirca a metà. Se per la ragazza questo forse non è un fatto positivo il moro lo interpreta invece come una sua capacità di modificare ogni singola ciocca in modo diverso facendole addirittura una più sbiadita e una più intensa di proposito. Sbaglia ma in positivo. Carico quindi di questo stupore aumentato da una sbagliata interpretazione della cosa (pur ammettendo che sarebbe rimasto comunque colpito anche nel caso avesse capito bene) esclama] WOF [tutto felice andando a portare la lingua fuori dalla bocca e ad ansimare un po’ per termoregolarsi (reazione involontaria del tutto naturale)]

    18:27:10 - Victoria Carlyle: [Stanza delle necessità | divanetto][Anello di trasparenza][No questo so primo tentativo non sembra essere perfetto, sembra essere lontanamente lontano dalla perfezione, con le mutazioni che in realtà nella sua testolina dovrebbero essere comandate come tutte omogenee che però non lo sono. Così come il colore non è uniforme, ma in fin dei conti è la prima volta che ci prova, è la prima volta che affronta uno sforzo simile, non tanto a livello di concentrazione, quanto a livello di natura. perché è la prima volta che prende così tanto consapevolezza del proprio dono, delle proprie abilità, che si spinge oltre a quelle cose basiche, scontate, alla stregua di quelle involontarie, per fare un passo in più. E beh se non altro c’è qualcuno che sembra apprezzare, qualcuno che sembra fare il tifo per lei. Perché nel mentre osserva Gray, non può fare a meno che sorridere a quella sua successiva esclamazione, mentre la lingua fuori e quei versi rendono il tutto più adorabile.]Aspetta… guarda ora… se ce la faccio.. [sì perché lo spettacolo ancora non è finito sebbene non sia neppure troppo sicura che quanto abbia letto e studiato possa essere possibile. Ma ci prova, eccome se ci prova. Ecco la concentrazione che si sposta nuovamente sulla chioma, su tutte quelle ciocche, già colorate di due colori differenti. Ed è sulle varie ciocche che si focalizza, mentre cercherebbe di mettere in atto la terza mutazione. Cerca di controllare le radici, perché vadano a modificarsi, perché vadano a perdere quel turchese per acquistare un azzurro acceso, tendente al bianco. Una mutazione breve, perché in realtà dovrebbe prendere giusto pochi centimetri delle singole ciocche, la base dei capelli. Avverte quel formicolio, così come cerca di rimanere focalizzata sugli altri due colori che si aggiungono al terzo. E beh è sul risultato completo, dopo che blocca anche la terza mutazione, che la concentrazione permane, mentre si guarda allo specchio. E beh, non è perfetto, non è perfetto per niente. Anche in questo caso l’azzurrino sembra essere sbiadito, parte sembra essere più scuro di quello che dovrebbe. Lo stacco non è uniforme, e sì insomma sembrerebbe quasi che sia andata a farsi il colore da una parrucchiera con seri problemi di vista. Ma la cosa assurda è che non le importa. Più osserva quelle ciocche, andando pure a stringerle in mano e più.. beh non può che essere sempre più fiera di quello che sia riuscita a fare.]Hai visto? Guarda… tre… non l’avevo mai provato a fare e ora… guarda Alex.. [è un’espressione quasi emozionata quella che prende possesso del su viso, puntando lo sguardo sull’animagus, mentre si sforza per mantenere buona parte della sua concentrazione sulla mutazione in corso.]

    18:44:30 - Alexander Gray [SDN | divano] [animagus: cane lupo cecoslovacco] [Se il risultato non è per nulla perfetto per la ragazza è comunque qualcosa di estremamente affascinante per l’animagus che osserva quel tipo di trasformazione, completamente diverso dalla sua, con entusiasmo e curiosità. A quanto pare non è l’unico che sta migliorando notevolmente nello sfruttare le proprie capacità dato che la ragazza da parte sua sta facendo progressi notevolissimi. Eppure lui è li che ancora cerca di capire come fare ad imparare a riconoscere le emozioni animali, cosa che sa benissimo sia possibile fare ma che non ha la minima idea di come funzioni. La ragazza dice poi di voler provare a fare anche qualcosa di diverso. Ipotizza che possa trattarsi di un terzo colore ma non se lo aspetta realmente. Immagina più un qualcosa di ancora differente che abbia a che fare con un “movimento” delle parti colorate o la formazione di un qualche motivo particolare di sua immaginazione. Non passano troppi istanti che tra le varie ipotesi quella che pur avendo immaginato si aspettava meno si rivela essere quella corretta con la comparsa di un terzo colore sulla chioma della ragazza con una tonalità estremamente chiara tendente al bianco, se pur troppo scura in alcune aree, che si distribuisce in modo non netto sulle punte dei suoi capelli. Eppure se pur non preciso il moro può immaginare quale sforzo ci sia dietro dato che da parte sua ha una certa familiarità con le trasformazioni. Certo sono due esercizi diversi con due metodi diversi e due scopi totalmente incompatibili ma comunque si tratta di trasformazioni. Che poi a proposito di metodi e concentrazioni il ragazzo ha intenzione di rivelare a Victoria del fatto che sta imparando a sfruttare la concentrazione dell’animagia per fare incantesimi normali in maniera più efficiente se pur spendendo più energie. Probabilmente una volta ritrasformato il moro andrà a dirle la sua esperienza e a chiederle se pensa di poter fare lo stesso con la concentrazione che ci mette nei suoi esercizi di metamorfomagia cercando di trarre anche ispirazione da lei se possibile. Insomma ogni scusa per imparare qualche nuovo metodo va sempre bene. Vedendo poi victoria tanto felice non può fare altro che rallegrarsi a sua volta e per questo motivo scatta in piedi scodinzolando e va ad avanzare leggermente tentando di poggiare la zampa destra nella mano sinistra della ragazza. Una sorta di “qui la zampa” di sua spontanea volontà. O anche un batti cinque se così vogliamo descriverlo.]

    19:01:46 - Victoria Carlyle: [Stanza delle necessità | divanetto][Anello di trasparenza][Già in fin dei conti animagia e metamorfomagia nonostante siano così diverse in un certo senso sono uguali, simili. Ed è forse per questo che la metamorfa ha scoperto che tra lei e il ragazzo ci fossero più cose in comune di quanto non siano quelle in contrasto, tanto da far sparire completamente queste ultime non solo in secondo piano, ma anche in terzo o in quarto. Ed intanto eccola lì la Carlyle, guardarsi in maniera soddisfatta, nonostante tutti quei difetti presenti nella mutazione, rispetto a quanto la sua volontà abbia comandato e stia controllando, mentre la concentrazione cerca di mantenere tutto questo a posto. Eppure non può non distrarsi con Alexander a cui sorride mentre non può fare a meno di portare gli occhi al loro colore rosato, in un guizzo incontrollato, visto che la concentrazione è già fin troppo impegnata con la mutazione, non appena questo salta su e inizia a scodinzolare, mentre la zampa destra del cagnolone, raggiunge l’obiettivo. E beh inutile dire che la metamorfa cercherebbe di sporgersi appena nel tentativo di cingere seppur in maniera delicata le proprie braccia attorno al cane, in un vero e proprio abbraccio anche se beh, inevitabilmente, la concentrazione scende e i vari colori iniziano pian piano a sbiadire seppure non accennino a tornare del loro colore base. Ma alla metamorfa nemmeno importa in realtà, anzi è volontariamente che decide di dare più importanza a quel gesto, a quell’abbraccio, ben conscia di come sia più importante al momento.]ma… posso darne un abbraccio e un bacio al mio ragazzo?[andrebbe a dire, staccandosi da quel gesto, se fosse riuscita a farlo, o a prescindere, se anche solo si fosse semplicemente avvicinata. Perché sì insomma, bellissimo da morire coccolare quel cagnolone, ma forse ora vorrebbe pure anche l’altra faccia dell’animagus, e mentre lo chiede è un piccolo sorriso quello che va a rivolgergli, sforzandosi di mantenere la chioma colorata -seppur sbiadita- ancora un altro po’.]

    19:19:24 - Alexander Gray [SDN | divano] [animagus: cane lupo cecoslovacco] [e ancora una volta non può sapere con certezza che tipo di mutazione compaia negli occhi della ragazza e non è facile dire quale dei due colori stia venendo fuori potendo in teoria provare entrambe le cose nel medesimo istante. Ad ogni modo guarda gli occhi mutare con felicità iniziando a pensare che a breve toccherà a lui mutare data l’ora che si è fatta. Quando Victoria poi va ad abbracciarlo lui non si oppone e lascia che la ragazza faccia il tutto indisturbata cercando anche di assecondarla. Alla sua richiesta poi abbaia in segno di approvazione prima di andare a concentrarsi. Nel farlo richiama la sua energia magica da ogni punto per portarla all’altezza del petto. Cerca di concentrarla in un punto piccolo e denso da cui dovrebbe fuoriuscire a raggiera calore andando a formare una sfera calda. Nel mentre cerca di allontanare la coscienza animale dalla propria. Così inizia la sua concentrazione che proseguirà precedendo la trasformazione inversa nella sua completezza. Nel giro di poco la ragazza si ritroverà infatti un alexander gray del tutto umano tra le sue braccia, nel caso lo stesse ancora abbracciando, e non più un cane lupo cecoslovacco. A seguito della trasformazione starà li a chiacchierare nel caso scegliessero di non andare in sala grande o se ne andrà nel caso in cui dovessero andarci o avessero un'altra meta, sempre che la ragazza decida di andare insieme e non voglia spostarsi da sola si intende.]

     
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    Giocata:


    21:26:05 - Emily Peage: [Casa Peage || Cucina > Salotto] [Amueleto di protezione generico] [E dopo la cena, ecco che arriva il dolce. Che mangiato in compagnia è sempre meglio. Si muove, dalla cucina verso il salotto, passi lenti cadenzati, mentre esercita una grossa concentrazione sulle sue corde vocali. Oh si, a quanto pare quest’oggi ha deciso che poteva essere la sera buona per esercitarsi con qualcosa che già sa fare ma che non utilizza più di tanto. Il cambio della voce è una cosa affascinante, ma che non trova spazio nella sua routine quotidiana. Ha già effettuato chiaramente i suoi preparativi, individuato mentalmente le sue corde vocali per poi andare a modificarle leggermente, alla ricerca della giusta combinazione di lunghezza e spessore che possa dare come risultato la voce di Victoria. Parlando proprio della giocatrice di Quidditch, ormai dovrebbe aver preso possesso del divano griglio posto in sala. Davanti ad esso un tavolino di vetro basso, sotto in tappeto. E nella parete davanti, oltre alla libreria con numerosi libri e foto, c’è il caminetto che sprigiona calore e rende l’ambiente abbastanza caloroso. Di Macchia e Alida al momento si sentono solo i rumori, probabilmente si stanno inseguendo per gioco in qualche stanza. L’abbigliamento della veterimaga è semplice: leggins sulle gambe e maglione lungo e pesante azzurro. La bacchetta è stata abbandonata sul tavolino di vetro. Ai piedi un paio di calze antiscivolo. I suoi tratti del tutto alla forma base: occhi cerulei, capelli castani legati in una coda.] Eccomi, spero che cioccorana vada bene come gusto [Le parole sono semplici, ma a Vic dovrebbe scattare un campanello d’allarme, visto che la sua voce è praticamente identica a quella della ragazza. Tra le mani regge due ciotoline ripiene di gelato con rispettivi cucchiaini. E si, lo sguardo è precisamente puntato sulla metamorfa, vuole proprio godersi la scena dalla sua postazione, che beh… non è così vicina al divano, a circa due-tre metri. A metà tra il divano e il corridoio.]

    21:37:39 - Victoria Carlyle: [Casa Peage - salotto - divano][È stata una giornata stancante, incredibile ma veramente stancante. Moltissime ore trascorse a cavallo della sua Firebolt, una partita interminabile messa alla prova ancora di più dal vento e dal freddo che solo un inoltrato novembre può regalare. Non c’è da sorprendersi se abbia deciso di riposarsi un pochino, mentre sembra essersi messa comoda a casa della ex docente. Addosso porta ancora l’uniforme delle Holyhead Harpies, composta da una felpa verde e oro con tanto di logo, e pantaloni verde smeraldo con bade laterali dorate. Ai piedi porta un paio di calzettoni in spugna, mentre le scarpe le ha abbandonate da qualche parte in giro per la casa della metamorfa più grande. Sempre vicino alle scarpe probabilmente ci sarà anche il borsone della sua squadra con tanto di scopa e tutto il resto che l’è servito nel corso della partita, eccezion fatta per l’uniforme che sarà a lavare da qualche altra parte. I lunghissimi capelli sono raccolti in una coda alta, che scivola in parte lungo la spalla e il petto, mentre se ne sta seduta sul divano, con le ginocchia raccolte al petto, e le piante dei piedi che poggiano sulla superficie del divano. Con sé non pare avere nient’altro se non giusto la collana di Alexander, quella a forma di goccia, al collo, celata però quasi completamente dalla felpa. E sì, sta approfittando di un turno di lavoro del fidanzato per passare del tempo con la Peage, e festeggiare così la vittoria della propria squadra. Di certo avranno parlato piuttosto abbondantemente durante la cena della partita, mentre tutto il resto per qualche istante sembra essere passato in secondo piano. Ciò che ancora pare primeggiare è quella felicità che si riflette sul colore smeraldo della chioma della Carlyle, mentre le indici scivolano lungo questa, quasi in piccole e delicate carezze. La presenza della Peage con quello che le ha promesso una generosa porzione di buon meritato gelato, ne attira l’attenzione.]Sì sì, è… [ben presto si porta a bloccarsi, di colpo, e per qualche istante la anglo-nigeriana pare rimanere interdetta. Gli occhi nocciola la fissano mentre un’espressione confusa fa capolino sul suo viso. Sembra esserci qualcosa che non va, qualcosa che però non riesce a comprendere non subito. La fissa, sbattacchiandole palpebre un paio di volte, e poi l’illuminazione.]Ehy! [sembra capire, scattando rapida, mentre le gambe scivolano giù, sfiorando con i piedi il pavimento, mentre la schiena si fa più dritta.]Ma.. è la mia voce…?[chiede dubbiosa.] è.. è così stano…[commenta, scuotendo la testolina, in segno di dissenso per qualche istante.]Anzi ora che ci penso io dovrei pure essere arrabbiata con te! [aggiunge, annuendo appena, come se tutto questo dipendesse dalla voce che la veterimaga sta emulando.]

    21:53:49 - Emily Peage: [Casa Peage || Salotto – P. Divano] [Amueleto di protezione generico] [Lo sguardo è fermo sulla ragazza, la concentrazione portata esattamente sulle sue corde vocali, ma più in generale su tutta l’area della gola. Sta lavorando sodo per evitare che il suo corpo si ribelli a quel cambio, ma deve cercare di lavorare di nuovo su se stessa. E dopo la lezione con i draghi e i giorni passati a dormire almeno decentemente grazie alla pozione della pace… beh, finalmente riesce a fare qualcosa. E poi ammettiamolo, la sua intenzione è quella di prendere un po’ in giro la ex serpe che è decisamente allegra questa sera, dopo la vittoria della sua squadra. Le iridi cerulee rimangono quindi puntate sulla figura rannicchiata della metamorfa, le parole le escono dalle labbra, mentre non può andare a sorridere nel momento stesso in cui la giovane scatta. Oh, ecco la reazione che sperava di vedere. Un sorriso, ampio, va a disegnarsi sul volto, mentre va ad avanzare verso la mulatta, porgendole la ciotolina con il tesoro.] Uhm… forse non è una voce così bella. [Che goduria sentire quelle parole con la stessa voce della ragazza. Un sorriso, malandrino, si piazza sul viso, mentre le sopracciglia vengono alzate. La fronte che si aggrotta, quando le viene accennato al fatto che dovrebbe essere arrabbiata con lei. Non ne capisce il motivo.] Oh nono, solo io qui posso arrabbiarmi [Sul serio, deve trattenersi dallo scoppiare a ridere.] Ti sembro un elfo? [Così, non perché lo pensi, ma semplicemente perché desidera ardentemente sentire queste parole come escono con la voce dell’amica. E infatti è un problema anche stare concentrata, tanto che deve schiarirsi la gola, ritornando con la mente alla sua presa sulle sue corde vocali. Oh si, le costa fatica, ma è troppo bello.]

    22:05:37 - Victoria Carlyle: [Casa Peage - salotto - divano][Il gelato si fa sempre più vicino a lei, anche se per qualche istante gli occhi che si mantengono ancora nocciola, restano fissi sulla Peage. La osserva sorridere, mentre la ciotolina con il gelato è ormai prossima alla sua presa, ma in men che non si dica ode le parole successive della Peage, che proprio a stuzzicarla, vanno a colpirla in pieno. In men che non si dica, la chioma non ritorna nemmeno al colore base, no, in men che non si dica, con quel solito leggero formicolio all’altezza della cute del capo, finisce per abbandonare il color smeraldo per tingersi di color borgogna, una sfumatura diversa rispetto alle solite che comunemente la metamorfa sfoggia.]No, la mia voce è bellissima… [puntualizza, incrociando le braccia la petto, anche se ben presto pare scioglierle, per portare la destra verso la ciotolina. Sia il caso che le convenga prendere il gelato, prima che la Peage per dispetto decida di levarglielo.]Forse è la tua voce che non è così bella… non quella che hai ora..[ribatte, con tanto di leggera smorfia, mentre no, non sembra essere realmente arrabbiata con lei, in fin dei conti il colore che sfoggia non è quello tipico delle arrabbiature.]No… io… [replica, mentre diciamocelo, è veramente esilarante, le sembra di litigare con lo specchio.]Daiii… Emily![cerca di dire quasi secca, prima di ascoltare la domanda sull’elfo.]Sì.. un elfo… hai le stesse orecchie giganti e lo stesso naso lungo…[aggiunge, con tanto di linguaccia.]Dai devi insegnare anche a me questa cosa… non è giusto… voglio usare anche io la tua voce contro di te…[commenta la diciannovenne.]E comunque sì… sono arrabbiata perché mi hai tenuto nascosta una cosa importantissima.[aggiunge, spostando il capo dall’altra parte, un po’ verso il muro.]Anzi… due[lo rigira a cercare la Peage solo per questa aggiunta, prima di tornare a fissare ancora una volta il muro, portandosi ad accavallare le gambe, con fare composto, quasi a voler mantenere la propria superiorità, mentre inevitabilmente prende un cucchiaino di gelato. Eh già, al gelato non si resiste, nemmeno quando si fa le finte offese.]

    22:20:02 - Emily Peage: [Casa Peage || Salotto – P. Divano] [Amueleto di protezione generico] [Parte del suo cervello, buona parte, in realtà, è fermo e proiettato sulla sua stessa figura. Nella mente si staglia la figura della sua gola, più che altro della parte interna, quella che la gente non riesce a vedere. Sta cercando di mantenere, mentre parla, esattamente la lunghezza e lo spessore delle corde vocali, per impedire che qualche movimento possa far ritornare in maniera istintiva le stesse alla forma base. E’ anche vero che è non è un caso troppo difficile. Prima di tutto ha già esperienza con la voce da uomo, decisamente più difficile, inoltre ha davanti proprio la padrona di quella voce. Rimane per qualche istante interdetta, la mano allungata verso Victoria, tanto che la ragazza non avrà problemi successivamente a recuperare la ciotolina, le iridi che si posano sulla capigliatura dell’amica. La testolina si piega leggermente, l’espressione confusa… non comprende il colore, non è infatti qualcosa che vede così spesso sulla giovane.] Hai ragione, la mia voce è bellissima. Non quella di ora [Continua a prenderla in giro, mentre per lei tutto questo è ancora più esilarante di come possa sembrare. Vic sta litigando con la sua stessa voce e lei sta manovrando quella stessa voce per farle dire le cose che preferisce. Le scappa anche una risata, mentre va a posarsi esattamente di fianco alla ragazza.] Effettivamente non ho mai provato a farmi le orecchie e il naso da elfo. Potrebbero essere una buona accoppiata con questa voce. Proprio perfetta [Si trattiene dal ridere, andando invece a prendere un cucchiaino di gelato, cercando al contempo di restare concentrata sul suo scopo. Far impazzire Vic? No, usare la sua voce.] Uhm… potrei insegnarti. Ma con una promessa scritta che non userai la tua voce contro di me [Le sopracciglia si alzano anche, mentre ecco che la giocatrice mette in atto il comportamento da persona offesa. Sospira, mangia un altro cucchiaino di gelato.] Mi vuoi dire cosa ti avrei tenuto nascosto? [Il tono quasi più rilassato, cerca di usare le buone. Ma è sempre ancora troppo esilarante da fare con una voce non sua.]

    22:38:14 - Victoria Carlyle: [Casa Peage - salotto - divano][La Peage continua a prenderla in giro, mentre la metamorfa sbatte addirittura il piede per terra, scuotendo la testa.]No no… quella di ora è bellissima, anzi la più bella che mai potresti sognarti di avere.. ammettilo che è proprio per questo che ora la stai usando…[fa un piccolo ghigno verso di lei, prima che Emily continui a bullizzarla di nuovo. La boccuccia carnosa si spalanca, facendo un’espressione di finta offesa.]No. [commenta mentre ascolta la proposta di Emily di farsi crescere orecchie e naso da elfo domestico perché perfette con la propria voce. E appoggiando la ciotolina in parte, cercherebbe di protendersi verso il primo cuscino che le capita sottomano, nel tentativo di afferrarlo e lanciarlo proprio verso la Peage. Ammesso che riesca a trovarne uno, di certo non cerca di colpirla in faccia, e nemmeno mette a repentaglio l’esistenza del gelato. Mirerebbe più verso la pancia o le gambe, mostrando una piccola linguaccia a prescindere dall’operato.]Ma certo… ma certo.. una promessa scritta… vieni te la firmo subito… basta che mi insegni! [commenta, mentre quel color borgogna continua a far capolino sulla sua chioma.]Oh beh… da dove iniziare! [commenta, mentre sbuffa appena, prendendo una cucchiaiata di gelato. E qui sì si porta a fare una piccola pausa per assaporarsi il gusto del dessert che ha nel palato, fino a quando la cucchiaiata non scivola giù in pancia.]Prima di tutto l’altro giorno mi hai mentito.. avevi parlato di un semplice attacco di acromantule, non di ettercap, di guerra, ci centauri uccisi e quant’altro. Emily mi avevi detto che era tutto a posto e che una volta sistemata la clinica era risolto… ma invece non è così… anzi… hai pure letto gli annunci del ministro e della Buckett?[chiede, sospirando appena, mentre pare allentare un po’ la presa. Chiaro che non sia realmente arrabbiata, più forse preoccupata, per la situazione in generale, che per l’omissione della notizia in sé.]

    22:54:21 - Emily Peage: [Casa Peage || Salotto – Divano] [Amueleto di protezione generico] [Quanto si sta divertendo nel vedere Victoria che arriva anche a sbattere i piedi a terra. Deve davvero trattenersi dallo scoppiare a ridere in maniera sfacciata.] Effettivamente so che la sto rendendo migliore [Non vuole proprio lasciargliela vinta, mentre va anche a sfarfallare le ciglia qualche istante in sua direzione. In tutto ciò Victoria non avrà problema a individuare due cuscini non troppo grandi sull’angolo del divano. E la Peage non è neanche intenzionata a proteggersi, pur notando il gesto della Carlyle che si volta a prenderlo. Lascia stare, semplicemente facendosi colpire sulla pancia dal cuscino, il quale non le fa di certo male.] Te la farò pagare [Le labbra si stirano in un sorriso divertito, andando a recuperare un altro cucchiaino di gelato. Lascia senza risposta la ragazza, per quanto riguarda la mutazione, prova davvero a farla crogiolare nel suo brodo(?). Assapora il gusto del gelato, se lo gusta, per poi mandarlo giù. Ma ci pensa Victoria a continuare a parlare, peccato che non si tratti di un argomento piacevole, almeno per lei. Sospira, gli occhi che si abbassano mentre non può che dispiacersi per le parole della giovane. Comprende di aver tralasciato parecchie cose. Inspira, si lascia qualche secondo per riflettere, mentre cerca di non perdere la presa sulle sue corde vocali. E’ un argomento pesante, ma se non riesce a parlarne non sta di certo migliorando.] Lo Vic che non avrei voluto omettere nulla. Ma ci è stato detto di mantenere le informazioni riservate. Non potevo parlarne, davvero [Il discorso è anche serio, certo è che sentire risposta e domanda con la stessa voce è parecchio inquietante.] Non è stata una scelta mia nei tuoi confronti [Il tono ora davvero costernato, tanto che pare decidere di regalare qualche segreto.] Per farmi perdonare ti aiuterò con la tua voce. Hai mai lavorato su questa? O in generale sulla tua lingua? Perché è necessario avere prima di tutto la padronanza di quest’ultima. O provare a gestire le corde vocali non provocherà proprio nulla [Partire per gradi, in sostanza. Non le chiederà il secondo motivo per cui Vic è arrabbiata con lei, è sicura che tanto lei andrà a rivelarglielo lo stesso.]

    23:14:42 - Victoria Carlyle: [Casa Peage - salotto - divano][Emily continua a prenderla in giro, ridendole pure in faccia. E così la metamorfa più piccola pare buttarsi sul gelato, fingendo di ignorarla, prima di scagliarle quel cuscino addosso che la colpisce in pieno. Ora è la Carlyle che si porta a ridacchiare soddisfatta, mentre intanto il borgogna si porta via via a scurirsi, mentre il castano in maniera graduale seppur rapida si porta a prendere il possesso della chioma. I muscoli sono tesi e rilassati, mentre non c’è più spazio per quella stana emozione. Nonostante la Peage continui a parlare con la sua voce, pare essere comunque intenta ad ascoltare quel suo dire, serio.]Lo so.. cioè l’ho immaginato… [ecco perché ha fatto pure ora a bloccare l’invio di un gufo leggermente arrabbiato proprio verso la Peage appena in tempo.]E non immagino nemmeno quanto possa essere stata dura… non avevi una bella cera l’altro giorno… insomma, non che di solito sia bella ma… ecco, era peggio degli altri giorni…[cambia tono, facendolo più divertito, aggiungendo pure quel sogghigno divertito e quella risata, mentre è chiaro che la stia prendendo in giro. Il tutto prima di portarsi ad annuire appena.]Io ho fatto domanda per dare una mano.. anche se non so dove mi metteranno…[spiega alla Peage, cercando così, di mantenere quel discorso come sottofondo, almeno per ora, prima di scuotere appena il capo.]Avrei dovuto?[chiede, cercando di capire se sia una condizione necessaria per il proprio scopo.]No no okay… allora lavoro sulla lingua… cosa devo fare? Cambiare colore?[chiede, verso la Peage, e forse è colpa pure della stanchezza se dice una assurdità del genere, ma ehy, non si sa mai.]

    23:27:03 - Emily Peage: [Casa Peage || Salotto – Divano] [Amueleto di protezione generico] [Non può che apprezzare il fatto che i capelli delle metamorfa più piccola pian piano ritornano al suo colore base. La osserva con attenzione, mentre vanno a scurirsi, per tornare al castano. Non ha ancora compreso che emozione possa essere collegata al colore, ma per ora non fa domande. Si lascia semplicemente colpire dal cuscino, sorridendo. Il discorso in tutto ciò è diventato più serio, più importante… perché la futura guerra in arrivo è una questione ben pesante. E lei deve ancora finire di metabolizzare la visione, o per meglio dire il ricordo, che il drago la sera precedente le ha fatto vedere. Meglio non pensare anche a questo, però, o non c’è concentrazione che tenga.] Beh… ammetto di sapere di non aver avuto un bell’aspetto. Probabilmente senza bevanda della pace per dormire non lo avrei neanche adesso [Le spalle vengono alzate, gli occhi chiusi per qualche istante.] E’ un periodo pesante. Questi attacchi sono tremendi. E gli strascichi che ci stanno lasciando addosso… sono diventata paranoica, capisci? [Scuote il capo, mentre pare non avere filtri, non ora che può parlare della faccenda con qualcuno senza preoccuparsi delle conseguenze.] Mi sento osservata, quando penso agli ettercap mi sento sempre arrabbiata ed è come se avessi già vissuto alcune cose. E’ tremendo [E’ sconfortante, ma forse con le parole del drago qualcosa potrebbe avere senso. ]b]Io sono nelle associazione di ricerca
    [Non dice il nome, è più facile spiegarlo in questo modo. La testolina ecco che però viene scossa, non sono li per pensare a qualcosa di negativo… giusto? Giusto. Meglio pensare alla metamorfomagia.] E’ necessario avere padronanza della lingua e no, niente cambio di colore [Sorride, mentre non può che andare, di nuovo, a scuotere la testolina.] Io mi sono esercitata allungandola e cercando di farla biforcuta. Sei una serpe, non dovrebbe venirti difficile [Alza anche le sopracciglia, per poi abbassare di scatto gli occhi. I capelli vanno a colorarsi pian piano di grigio. E’ un ricordo il suo. Il ricordo di quando ha provato la prima volta a mutare proprio la lingua come le ha appena detto, era con Daphne appena dopo il suo morso da mannara.]

    23:42:20 - Victoria Carlyle: [Casa Peage - salotto - divano][Ascolta quel discorso che si fa decisamente più importante e serio, mentre ascolta la Peage parlare. Segue con attenzione parola per parola, mentre non pare più farci troppo caso per quel tono di voce. Segue con calma il dire della Peage, corrugando la fronte, inspirando ed espirando.]Devo ammettere che non ho presente cosa sono quei cosi.. gli ho sentiti spesso nominare in questi giorni ma non sono ancora riuscita a capire cosa sono o cosa fanno nello specifico.[va a dire, un tantino confusa, prima di cercare lo sguardo di Emily.]Ma se hai voglia di compagnia, di non stare da sola… puoi venire da me, per qualche giorno. Io e Alex ormai abbiamo sistemato la casa nuova… quindi c’è spazio quanto ne vuoi…[si offre, con fare gentile. Certo, per la Peage è pronta a fare questo e altro, ben conscia e riconoscente per tutto quello che la ex docente ha fatto per lei.]Ah sì? La ricerca?[chiede con fare curioso.]Io ti farò sapere appena lo scopro..[aggiunge, prima comunque di ricevere quella breve spiegazione che la porta ad annuire appena. Ed eccola socchiudere le palpebre, alla ricerca di tutta la concentrazione di cui può disporre al momento, nonostante la stanchezza della giornata che ha sulle spalle. Si concentra sulla lingua, ignorando quanto al momento stia capitando alla Peage, quella mutazione che ne tinge la chioma di grigio. No, al momento per lei esiste solo la propria lingua, mentre cerca di percepirne la forma, visualizzandola nella propria mente. E spinge proprio questa, quel dono che le permette di poter modificare a seconda della propria volontà, a modificarsi. Un leggero formicolio prende possesso della lingua, mentre continuando a mantenere gli occhi chiusi si concentra, immaginando nella propria mente come questa finisca per smezzarsi, in verticale, esattamente a metà, per un paio di centimetri, a partire dalla punta. Immagina questa diventare biforcuta, per quanto al momento non provi ad allungarla. Si accontenta, di poco, cerca di non strafare, mentre ogni briciolo di controllo viene indirizzato proprio verso l’organo della bocca, in modo che venga modificato esattamente come desiderato. Il formicolio dura qualche altro secondo prima di scomparire. La lingua, istintivamente, viene passata sulle labbra, quasi a constatarne la differenza, mentre per cercare di capire come funziona, la metamorfa inizia a dire qualche parola, aprendo solo ora le palpebre.]Che ne difi Mississ Emily Wissse? [chiede, parlando un po’ strano, forse più per suggestione, che per altro, terminando la frase con una linguaccia, che permetterà di vedere l’operato finale. E la lingua risulta perfettamente della stessa dimensione: l’unica differenza è quel taglietto spartiacque, che separa la punta della lingua in due metà, non troppo grandi.]

    23:53:24 - Emily Peage: [Casa Peage || Salotto – Divano >>] [Amueleto di protezione generico] [Ah, è così grata che l’amica non abbia ancora idea di che cosa siano gli Ettercap, significa che per sua fortuna non è entrata nel giro degli attacchi. Lei, invece, lo sa fin troppo bene.] Meglio se non sai come sono. Dovrebbe uscire un volantino con le loro specifiche, comunque [Si, non ha ancora capito a chi lo stanno affidando. Le è stato accennato, forse vogliono proprio farglielo fare a lei e il suo gruppo, poiché coloro con contatti più ravvicinati a quelle cose. Ma non è ora di domandarselo. Va quindi ad annuire, lasciando intendere che aspetterà di sapere dove la Carlyle venga collocata. Ovviamente spera non nel gruppo della task force. Va invece a sorridere quando le viene proposto di trasferirsi un poco da lei. Resta in silenzio per qualche secondo, per poi alzare le spalle subito dopo.]Magari prendo in considerazione l’idea, soprattutto se Alex deve stare fuori casa [Si beh, non si sognerebbe di rimanere a casa loro se c’è anche Alexander, si sentirebbe di troppo. Ma ora non ha tempo per sentirsi di troppo. Victoria va a usare la sua natura, mentre a lei partono i ricordi, quei ricordi che sono quasi un fardello. Quella mutazione l’ha usata nel tentativo di far ridere l’amica, proprio quell’amica che ora non c’è più. Ha metabolizzato la morte di Daphne, ormai sono passati così tanti anni… ormai non ha neanche più quegli strascichi di pagliuzze nere negli occhi, quelli sono scomparsi nel tempo. Ma alcuni ricordi fanno ancora male, sono ancora un perfetto pugno nello stomaco. Inspira, espira, cerca un contegno, non può scoppiare in lacrime così, neanche se è tutta colpa della situazione che sta vivendo, che la rende più emotiva. Ci pensa invece Victoria, parlando a riportarla al presente. Lo sguardo si alza, ci mette qualche istante.] Oh, ci sei riuscita! [O almeno per quanto riguarda il taglio sulla lingua, per renderla biforcuta. Il cervello che intanto elabora. E infatti cercherà di colpirla con il cuscino che ha ancora sul grembo, quando metabolizza il cognome affibiatole.]Vic, ti prego [Le mani che corrono sul viso. E nulla, è probabile che resteranno ancora così. Probabilmente Vic a stuzzicarla e lei a raccontarle della valigetta di Newt.]

    00:02:13 - Victoria Carlyle: [Casa Peage - salotto - divano][Apprende bene come al momento non ci siano notizie su quei cosi ma che presto se ne saprà. E no, nemmeno la metamorfa sembra essere così impaziente di venirne a conoscenza. Ecco perché si concentra su altro, come il dire successivo della Peage.]Non so quanto spesso possa accadere…[commenta. Certo, il fatto che sia auror è un’informazione ai più celata, un segreto che deve mantenere per forza di cose, e che la Carlyle non sembra essere intenzionata a dire, eppure le apparenze deve mantenerle.]Però sai che puoi venire anche se rimane..[afferma, senza troppi problemi, prima di lasciare tutto da parte. Lascia Alex, lascia Emily, la casa, tutto. AL momento esiste solo la propria natura che la porta a biforcare la lingua mentre la Peage sembra darne conferma. Nell’esatto istante in cui le arriva quel cuscino addosso. Il colpo, preso ad altezza petto non sembra darle fastidio, cosa che la porta a sorridere, forzandosi per mantenere stretta a presa sulla propria concentrazione. Cerca di non mollare, non ancora, mentre continua a ridere.]Sdaaiii… perché lo tieni nasscossto? Serto… è un avverssario.. anche io mi svergognerei ad ussire con la concorrensa…[la prende in giro, dando per scontato che la Peage tifi a prescindere per lei. E probabilmente continuerà su questa strada, oltre che a cercare di mangiare il gerato con la punta della sua nuova lingua, fino a quando la concentrazione terrà botta, dando pure tregua alla veterimaga per ascoltarne pure le notizie su Scamander e la sua valigetta.]
     
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    21:41:18 - Victoria Carlyle: [Villa Carlyle | Camera da letto][Da dopo la lezione di ieri, qualcosa in lei è come scattato. La verità è che la voglia di riprendere in mano la metamorfomagia, di sfruttare al meglio le proprie abilità e capacità, di imparare moltissime delle cose che ancora non sa fare ha preso il sopravvento, tanto da spingerla a cercare aiuto proprio nell’unica persona che sa che possa aiutarla. Ecco perché ha invitato la Peage a casa propria, accogliendola con entusiasmo e soffermandosi a parlare anche della lezione della sera precedente. In tutto questo la presenza di Nathaniel si sarà limitata ad un semplice e rapido saluto, per poi sparire nel piano inferiore, da qualche parte, forse ben consapevole di non disturbare le due metamorfe che nel frattempo si sono appropriate della camera padronale della villa immersa nella campagna inglese. E la camera da letto della Carlyle non potrebbe non essere all’altezza del resto dell’abitazione. Uno stile quasi imperiale, vittoriano, ma sfarzoso. Emily avrà avuto pieno accesso alla stanza, con tanto di invito a fare come se fosse a casa propria, quando a Victoria sembra aver scelto proprio il suo tavolo da toeletta, con tanto di ampio specchio, e su cui sono posate ordinatamente le proprie cose, prendendo posto sulla sedia dinanzi a questo. Le iridi nocciola infatti sono perse a fissare quelle del proprio riflesso, ammirando la propria figura. L’abbigliamento adottato questa sera è un vestiario altamente comodo, molto semplice, composto da una tuta verde e oro, delle Holyhead Harpies, mentre i lunghissimi capelli castani sono lasciati sciolti, ricadendo sulla schiena e in parte sul davanti, fino all’ombelico.]E così ho mutato i capelli, ho reso la lingua biforcuta e colorato gli occhi… però non so… in quel momento ho capito che vorrei essere capace a fare di più… molto di più. Fino ad ora mi sono sempre limitata a bloccare le mutazioni, o a fare qualcosa di semplice… però è da un po’ che ho capito che non mi basta… [ammette, verso la Peage, continuando a fissarsi allo specchio, riponendo una ciocca dietro l’orecchio destro.]Che cosa mi suggerisci di provare? [chiederebbe, forse in cerca di ispirazione, mentre per una sera non preoccuparsi di niente altro se non sé stessa sembra davvero qualcosa di incredibile, quasi unico, nonché speciale.]Ah tra l’altro… ti ho trascinato qui ma mi sono dimenticata di chiederti se volessi qualcosa… cibo o vino magari? [chiede, alla Peage, voltandosi solo ora, appena, per fissarla direttamente e non di rimando dallo specchio.]

    21:58:28 - Emily Peage: [Villa Carlyle || Camera da letto ][Amuleto di Magorian] [L'invito di Victoria è arrivato perfettamente in tempo. Non è la sua serata di ronda al castello e non deve neanche andare a lavoro, praticamente una coincidenza quasi astrale. E' quindi ben felice che si è diretta dalla ragazza, per poi praticamente dirigersi con lei quasi subito in camera da letto, salutando molto velocemente Nath. E lei sembra essere perfettamente a suo agio esattamente al centro di quel bel letto a baldacchino. Si è adagiata quasi elegantemente, forse merito dell'ambiente in cui si trova, al centro di quel materasso così comodo. Ovviamente prima di farlo ha tolto le scarpe e ha fatto un incanto per eliminare ogni tipo di sporcizia da sopra i suoi abiti. Per la precisione la docente indossa un paio di pantaloni morbidi neri con sopra una camicia azzurra infilata all'interno. La bacchetta è stata riposta su un qualche ripiano, mentre su di lei è ancora visibile la fede, l'anello di fidanzamento e l'amuleto di Magorian -una collana dal filo dorato che si lega intorno al collo e che deposita sul petto il ciondolo blu-.] Potrei quasi addormentarmi [Si ritrova anche a muovere la mano destra per farla precipitare davanti alle labbra, così da coprire uno sbadiglio. Affonda ancora di più nel materasso senza andare a osservare la figura dell'amica.]Beh, è tutta una parte di te che è ancora da scoprire[Lo dice con tono leggero mentre va ancora a immagazziare le informazioni che la più piccola le spara addosso.]Io devo dire che ho imparato a conoscermi per lo più per sfruttare questa mia capacità. Non immagini quanto sia utile a volte avere anche solo un taglio degli occhi diversi[Si certo, tutto deve essere unito ad altre mutazioni, altri colori, ma è a volte più efficace un taglio degli occhi o del naso diversi che una mutazione su tutto il corpo difficile da reggere.]Posso consigliarti o di lavorare sulla voce, io adoro imitare la gente, oppure cercare diversi tagli degli occhi... forse anche un colore della pelle diverso[Si beh, diciamo che è poco risolutiva, sembra per lo più dare delle alternative.]Io c'è una cosa che è anni che voglio provare per sfizio... l'altezza. Ho letto che si può cambiare di poco la poco altezza e sono super curiosa[I muscoli del collo vengono sforzati così da rialzare il capo per rendere più agevole osservare la donna a qualche metro da lei.]Non ti preoccupare, sto bene così, magari dopo[Agita anche una mano, veloce, ma praticamente è un movimento fatto sulla stoffa delle coperte.]

    22:10:12 - Victoria Carlyle: [Villa Carlyle | Camera da letto][La maggior parte dei suoi soliti gioielli, come il bracciale di diamanti regalatole da Nath, i suoi soliti anelli, e anche la collana con il ciondolo smaterializzante sono lì, sul tavolo da toeletta, riposti in maniera ordinata, in modo da non avere nulla addosso che possa in qualche modo ostacolarla o distrarla. Intanto lo sguardo scivola su Emily, sorridendo al suo dire. Non sembra minimamente importarle che si trovi sul suo letto, anzi, la cosa decisamente la diverte.]Beh se ti addormenti, ti faccio spostare da Peach in una delle camere degli ospiti… [replica senza troppi problemi.]Però aspetta un attimo prima di prendere sonno perché mi servi… [in fin dei conti la Peage si trova lì per un motivo. Uno scopo che sembra in realtà raggiungere presto, visto che ascolta con attenzione le parole della docente, con fare decisamente attento. La segue, con estrema attenzione, ascoltando le possibilità che sembrano esserle offerte. Corruga appena la fronte, pensando, concentrandosi anzi, su cosa vuole provare come prima cosa. In fin dei conti è da un bel po’ di tempo che non prova e non sperimenta niente di nuovo, e da dopo il suluk esiste ancora un minimo timore che qualcosa possa andare storto, neanche temesse un qualche effetto collaterale sconosciuto ai più.]Possiamo davvero cambiare l’altezza? Pensavo non potessimo modificare la nostra struttura ossea… [chiede, decisamente incuriosita, pronta ad ascoltare la replica di Emily, prima di tornare a fissare il proprio riflesso.]Comunque credo di aver deciso… [aggiunge, mentre gli indici di entrambe le mani si portano al volto, proprio in direzione degli occhi, mentre facendo una leggera pressione sui bordi esterni degli occhi, inizia a tirare delicatamente, in modo da rendere più a mandorla gli occhi. L’idea infatti è immaginare e in qualche modo “vedere” come potrebbe assomigliare il risultato finale, in modo da facilitare successivamente la mutazione, quando andrà a provarla.]Potrei stare bene… mi darebbe un tocco più esotico… tipo polinesiano o giù di lì… [commenta, con un piccolo sorriso, continuando a fissarsi con le dita che ancora “tirano” gli occhi, che per quanto scomodo e per quanto la vista venga leggermente messa alla prova, sembra quasi divertente.]

    22:26:45 - Emily Peage: [Villa Carlyle || Camera da letto ][Amuleto di Magorian] [Inizialmente è solo un mugugno quello che fuoriesce, volontariamente, dalle sue labbra.]Ma quale spostarmi, è così comodo[Proprio per enfatizzare le sue parole va anche ad agitare di poco le gambe a destra e sinistra, come se volesse creare una conchetta. Povera Vic a fine serata si ritroverà con un letto mezzo disfatto. Ci mette però solo qualche secondo prima di fermare il movimento del suo corpo per andare ad alzare il suo collo, così da osservare meglio la ragazza. E' solo quando la posiziona diventa scomoda che puntella i gomiti sulla superficie morbida, alzando direttamente metà busto. Forse è anche un modo per non addormentarsi.]Ho letto che possiamo cambiarla, ma solo di poco. Si lavora sulle ossa e sulla loro estensione o compressione. Potrei comunque provarci, per capire se è vero[Le info le ha recuperate da un libro sui metamorfi, difficile che sia una informazione sbagliata, ma questa è sicuramente una buona scusa per mettersi alla prova. Le iridi comunque non mollano il viso altrui, ritrovandosi ad annuire quando le dita altrui si avvicinano al volto, già comprendendo dove vuole terminare il movimento.]Gli occhi sono sempre divertenti, io la prima volta ho provato a farli come un pesce palla. Sono un'esercizio carino e non è neanche poi così complesso...[O per lo meno non così complesso come spostare la massa, modificare la voce o estendere tutte le ossa. Scoppia comunque a ridere.]Voglio che sia Nath il giudice della tua mutazione [La prende bonariamente in giro andando di nuovo ad adagiarsi contro il letto. Scivola anche in basso cercando di poggiare i piedi esattamente al filo del letto. In maniera naturale va anche già a cercare di liberare la mente, ricercando quella tranquillità che le è necessaria per tentare una cosa nuova. Si regola sul battito del suo stesso cuore, regolare. Inspira ed espira mentre rilascia la tensione accumulata nei giorni sul collo, sulle spalle, sulla schiena. Le labbra si socchiudono, prova a rimanere rilassata mentre prova a recuparare la concentrazione e la consapevolezza del suo corpo che ha iniziato a recuperare proprio grazie allo scioglimento della tensione.]

    22:45:25 - Victoria Carlyle: [Villa Carlyle | Camera da letto][Scuote la testa con fare deciso nel momento in cui ascolta il dire della Peage, mentre con un sorrisetto furbo replica.]Oh beh se la metti così potresti ritrovarti in giardino, oppure dentro il terrario di Basilico… [mentre già il pensiero della Peage all’interno della teca del serpente, con questo che le striscia addosso la porta ad un passo dal trattenere le risate. Ma di certo ciò che più ne attira l’attenzione sono le parole successive della ragazza, quelle relative alla modifica dell’altezza.]Oh beh sembra interessante! Ma se ti rompi qualcosa sappi che io me ne lavo le mani… al massimo ti accompagno al San Mungo e poi scappo… [lo dice divertita, anche perché la verità è che per lei resterebbe lì. Sì certo, forse un po’ lagnandosi e lamentandosi, ma non la abbandonerebbe mai al san mungo per poi fuggire. Ma in ogni caso confida che questa cosa non accada, cercando di concentrarsi prima di tutto su sé stessa.]A palla? Buon Merlino, perché? [chiede, lasciando andare i propri occhi, per guardarla mezza sconvolta, quasi incapace di immaginarsi con degli occhi tondi e giganteschi che probabilmente non le donerebbero per niente. Ma in ogni caso l’idea che Nathaniel possa giudicare la sua mutazione la porta a sorridere, andando ad annuire, prima di portarsi a concentrarsi sul suo aspetto, lasciando la Peage fare lo stesso. Ed eccola andare a socchiudere le stesse palpebre pr ricercare la propria concentrazione. La testa viene svuotata da ogni minimo pensiero e preoccupazione, cercando di concentrarsi e focalizzarsi solo su una cosa: i propri occhi. Sono loro che visualizza nella sua mente, ma non l’iride come è abituata a modificare e controllare. No, quello su cui si concentra sono i contorni dell’occhio, quei bordi, che fino ad ora non ha mai modificato. E si sforza per non solo raffigurarli nella propria mente ma anche immaginare di poterli plasmare, come se fossero argilla. Ed eccola cercare di allungare appena il taglio degli occhi, per renderli più affusolati e a mandorla, come tipici delle persone orientali. È solo su questi che si concentra, che vuole lavorare, provando a riporre tutta la propria concentrazione solo ed esclusivamente sul taglio, cercando di plasmarlo esattamente come imitato poco prima davanti allo specchio, con l’ausilio delle dita. E per fare questo si prende tutto il tempo che ritiene necessario, mantenendo gli occhi chiusi, e la concentrazione estremamente alta lungo tutto il processo di mutazione.]

    22:55:49 - Emily Peage: [Villa Carlyle || Camera da letto ][Amuleto di Magorian] [E' praticamente impensabile credere di riuscire in una mutazione tanto complicata dopo una giornata intensa, ma forse questo le permetterà di distogliere i suoi pensieri dall'Homa e dalle ricerche che sono ormai giorni che proseguono nel tentativo di trovare qualche informazione. E' quasi con sollievo che il suo corpo accoglie quel rilassamento forzato dei muscoli. Non ci mette pochissimo, non è una cosa poi così immediata. Prima di tutto prova a sciogliere i muscoli del collo, lasciando andare quella tensione accumulata. Solo pian piano scende man mano lungo il suo corpo, raggiungendo le spalle che vanno ad adagiarsi maggiormente contro il materasso. E se una parte, piuttosto ampia, è impegnata a cercare di respirare con calma e ascoltare il suo ritmo cardiaco, l'altra parte riesce ancora a cogliere ciò che succede intorno a lei.] Gli occhi a palla così era facile vedere se mi era venuta, e poi mi sembrava divertente[Anche la voce risulterà quasi più rilassata, distante. Il suo corpo rimane perfettamente immobile, diversamente dal solito.]Di questo dovrò informarmi, non so se ci si possa rompere[Andare al San Mungo, spezzati, e dover spiegare al padre che non è colpa di un qualche evento catastrofico ma di un tentativo finito male di metamorfomagia... meglio non immaginare la reazione del genitore. In ogni caso, è al termine del rilassamento di questi muscoli che la testa sembra venir impiegata per elaborare quella concentrazione fino ad ora ricercata. E' un respiro più profondo quello che stabilisce il momento stesso in cui la Peage cerca di far muovere quell'energia magica che la costituisce. Il fremito che di solito compone un anticipo delle mutazioni sembra quasi muoversi, scendendo oltre la schiena. E' proprio sul bacino che la docente sembra volersi soffermare per un po', optando per cercare di lavorare solo sul bacino e sugli arti inferiori per ottenere quell'estensione delle ossa. E' dunque la zona del bacino che viene quasi studiata mentalmente, provando a comprendere dove è possibile andare ad estendere queste ossa. Prova a ragionare sulle sensazioni che prova nel momento in cui si allunga per tentare di imitare quella sensazione. Solo una volta fatto questo proverà a scendere lungo tutte le ossa delle gambe, scendendo in maniera parallela lungo le stesse. Ciò che prova a ipotizzare è proprio un leggerissimo allungamento delle ossa, come se qualcuno tirandone le estremità potesse in qualche modo realmente allungarle.]

    23:06:06 - Victoria Carlyle: [Villa Carlyle | Camera da letto][No, niente occhi a palla per la Carlyle, e diciamocelo che al momento spera vivamente che nemmeno sia possibile rompersi. Ma decide di non pensarci più di tanto proprio per lasciare spazio a quella sua mutazione e a quel suo tentativo di rendere più orientali i propri occhi. È solo dopo essere sicura che la mutazione sia avvenuta, dopo aver avvertito quel leggero formicolio, che trova il coraggio di aprire le palpebre per osservare quanto fatto. La vista funziona, di certo la sensazione che prova non è la medesima di quella avvertita nel momento in cui ha provato a tirarli con le dita, ma il risultato non è propriamente perfetto. La forma degli occhi è più ovale e allungata, ma appena. Non sembra essere esattamente come quella tipica dei popoli cinesi o giapponesi, ma se non altro è un passo verso quella direzione. Si avvicina appena allo schermo per ammirare meglio, e forse da più vicino, la mutazione, pur mantenendo parte della propria concentrazione su quella modifica che non si arresta a far calare, mentre si alza dalla sedia. Osserva Emily di sfuggita, ma non sembra volerla disturbare o volerne minare la concentrazione, mentre si muove verso la porta della stanza. E quello che fa sarebbe uscire appena, per poi chiamare a voce più alta]Naaath… puoi venire un secondo? Che forse oltre a trovare Emily spezzata a metà, c’è una cosa che voglio farti vedere… [andrebbe a chiamare il ragazzo, per poi tornare in camera, per osservare la Peage, intenta a non distogliere i propri occhi parzialmente a mandorla, da lei. E quel che è certo è che presto arriverà anche Nathaniel, decisamente incuriosito e forse un pelino spaventato da quello che potrebbe attendergli. Ma se la Peage non sarà tipo rotta in due, probabilmente accoglierà con un certo entusiasmo e una buona dose di ammirazione entrambe le mutazioni, fungendo da “giudice” per le due prove, anche se forse, ben consapevole delle possibili ritorsioni se facesse il contrario, si limiterà a dare solo giudizi altamente positivi alle due metamorfomagus.]

    23:24:36 - Emily Peage: [Villa Carlyle || Camera da letto >>][Amuleto di Magorian] [Se sul bacino ci si è concentrata precedentemente, pian piano cerca di spostarsi sempre più in giù lungo le ossa. Inizialmente è proprio il femore che cerca di essere allungato, l'idea è la stessa di quella di una spugna che si bagna con l'acqua, semplicemente il suo osso dovrebbe venir "riempito" dell'enegia magica del suo corpo. Dunque prova a immaginare che il suo femore aumenti la sua superficie, non in larghezza, ma in lunghezza. Il ginocchio per questo suo primo tentativo non viene toccato, non volendo osare troppo, andando invece a spostare solo parte della sua concentrazione verso la tibia. E' proprio su quest'ultima che pensa di modificarla come se potesse allungarla semplicemente tirando l'estremità inferiore. Le sembra di avvertire qualcosa, un leggero fremito lungo tutti i suoi arti inferiori, un fremito che sembra poterla accendere di speranza. Non si rende così conto che Victoria ha terminato la mutazione e che è diretta verso la porta, troppo intenta ora a cercare di stabilizzare qualunque cosa sia riuscita a compiere. Ciò che è ovvio è che a una prima occhiata nulla sarà variato, le dimensioni sembreranno sempre le stesse. Ancora tentando di mantenere la concentrazione su tutta la zona, proverebbe anche ad aprire gli occhi.]Misuratemi, dovete misurarmi[Sa che il cambiamento non sarà così evidente, lei stessa si è orientata sui tre centimetri, così da rimanere cauta con i suoi esperimenti. E rimarrà così, ferma, immobile, quasi non respirando durante quella presa di misure che probabilmente darà un nulla di fatto. Chi lo sa, forse quel centimetro in più è merito suo o solo di come ha disteso le gambe durante la preparazione. Al termine Vic si prenderà anche i complimenti per la mutazione, dovrà aspettare un po' ma arriveranno.]

     
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